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Facebook è sempre più ko. Wired Usa annuncia la crisi del colosso dei social network.

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In questi giorni sta facendo discutere la copertina che il mensile statunitense Wired ha voluto dedicare a Facebook, il colosso dei social network, ritraendo il suo fondatore e Ceo Marck Zuckerberg con il volto tumefatto di lividi e di ferite, come se avesse partecipato ad un estenuante incontro di boxe.

Una metafora che si presta molto bene per descrivere due anni davvero complessi, che hanno messo davvero a dura prova l'identità di questo social media. L'articolo è stato scritto da Nick Thompson e Fred Volgestein, dopo aver intervistato 51 persone, tra ex ed attuali dipendenti della piattaforma social, in un'analisi che spazia dal Russiagate all'ultima recente modifica dell'algoritmo di Facebook.

Tutto sembra essere iniziato dal licenziamento di Benjamin Fearnow, uno dei tanti giornalisti che curavano il feed Trending Topics. Secondo quanto riportato da questa indagine, sembra che sia stato proprio Fearnow a dare il via alla crisi di questo social, rivelando nel maggio 2016 a Gizmondo che "Facebook provvedeva a rimuovere sistematicamente le notizie di orientamento conservatore

In seguito a questa scioccante prima rivelazione, si generò uno scontro tra Zuckerberg e Rupert Mardoch, proprietario di Fox News, uno dei maggiori network di conservatori, il quale ha accusato Facebook di voler dare vita ad una vera e propria minaccia per l'esistenza dell'industria giornalistica

Per arginare e combattere questa grave accusa, il fondatore del social network decise di licenziare immediatamente tutto lo staff di giornalisti e collaboratori che lavoravano a Trending Topics, assegnando la cura e l'aggiornamento del feed ad una squadra di ingegneri di fiducia.

La situazione però non si calmò affatto e, in occasione delle elezioni Usa 2016, Facebook venne nuovamente accusato di aver diffuso notizie false contro la candidata Hilary Clinton, favorendo così la vittoria dell'attuale Presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Anche questa volta Zuckerberg cercò di correre ai ripari provvedendo a contrastare in modo deciso la diffusione di fake news in diversi modi, finchè capì che forse gli conveniva ritornare alle origini della nascita di Facebook, tornando così a privilegiare il contatto e le relazioni degli utenti con i propri parenti e amici, aggiornando nuovamente l'algoritmo di Facebook, portandosi dietro migliaia di critiche dal mondo della stampa e dell'editoria che erano certi di poter contare proprio su questa piattaforma per promuovere le loro notizie e incrementare la visibilità e gli accessi alle proprie pagine aziendali.

Le altre crepe che hanno contribuito negli ultimi due anni a far vacillare la popolarità di questa piattaforma social media, sono state provocate dai tanti ex dipendenti che non hanno esitato a svelare pubblicamente dettagli non certo edificanti per l'immagine e la reputazione di Facebook.

Come ad esempio la denuncia di Sandy Parakilias che ha più volte ribadito che questo social dava maggiore priorità alla raccolta dei dati degli utenti piuttosto che alla loro protezione da eventuali abusi. E ancora le parole di Samidh Chakabarti che in poco tempo hanno fatto il giro del mondo: "I social network possono mettere in serio rischio la democrazia di un Pese, vorrei poter garantire che gli aspetti migliori avranno la meglio su quelli critici, ma non posso". 

In conclusione la crisi di Zuckerberg sembra che riguardi anche un'evidente fuga dei giovani dalla sua piattaforma. Secondo Emarketer, negli Stati Uniti il 2018 sarà l'anno della perdita di 2 milioni di under ventiquattro da Facebook, dopo i 2,8 milioni già persi proprio lo scorso anno.

Al di là di questi dati, il vero problema è che la nuova destinazione dei giovani non sarà Instagram, social di proprietà di Menlo Park, cittadina statunitense  sede degli stabilimenti della Sun Microsystems, occupati attualmente da Facebook, ma Snapchat che è già pronta ad accogliere ed ospitare 1,9 milioni di adolescenti.

Una vera e propria disfatta che testimonia che neanche l'ottimista, brillante e miliardario Marck Zuckerberg è davvero invincibile. 

   

 

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Facebook aggiorna il suo algoritmo, massima priorità ai post di amici e parenti.

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Facebook nei prossimi mesi introdurrà dei nuovi aggiornamenti per il News Feed assegnando la priorità ai post, video e foto di amici e familiari, penalizzando i contenuti prodotti da editori ed aziende.

Mark Zuckerberg è sempre più convinto che le notizie autentiche, ovvero quelle che intendono comunicare effettivamente qualcosa, siano quelle che riscuotono il maggior numero di condivisioni e interazioni sui social; per questo, uno degli impegni principali del News Feed è individuare quali tipologie di post gli utenti giudichino degni di fiducia, così da selezionarli accuratamente per loro. Allo stesso modo, tutto ciò che essi reputano spam, pubblicità ingannevole, oppure fake news, sarà mostrato il meno possibile.

Con questo grande cambiamento, la compagnia intende limitare il "consumo passivo" del servizio, promuovendo una nuova esperienza d'uso che possa portare gli utenti a sensazioni maggiormente positive dopo le continue critiche che sono state sferrate durante lo scorso anno a questo social media dovute soprattutto al forte impatto negativo che Facebook ha nei confronti dell'attuale società.

Le principali novità saranno in vigore progressivamente nei prossimi mesi per dare maggiori opportunità per interagire con coloro a cui gli utenti tengono davvero di più.

Ma cosa significa tutto ciò per le Pagine Aziendali e per i contenuti pubblici? Semplice; se è vero che il News Feed mostrerà più post pubblicati da amici e parenti, gli utenti della piattaforma social media vedranno sempre meno contenuti pubblici, inclusi video e altri post di editori e aziende.

Resteranno esclusi da questo potente declassamento soltanto i video live, che generano in media sei volte più commenti delle altre tipologie di video. L'impatto varierà da pagina a pagina e dipenderà molto da fattori quali il tipo di contenuti prodotti e il modo in cui le persone interagiranno con questi. 

Rimarrà inoltre sempre garantita la possibilità per il singolo utente di poter utilizzare l'opzione "Mostra per primo" nelle preferenze del News Feed, in modo da veder garantita sempre la possibilità di visualizzare i post e gli aggiornamenti di stato delle sue fan page preferite. 

In conclusione, il concetto di fondo che sta dietro a questo nuovo aggiornamento dell'algoritmo che regola il ranking per le notizie di Facebook è che adesso la priorità va data all'individuo, alla sua sfera personale e ai suoi interessi. 

Con il numero impressionate di connessioni che registra ogni giorno Facebook, l'azienda si trova costretta a dover immagazzinare un quantitativo mastodontico di dati sul comportamento degli utenti online e, da lì, dovrà essere in grado di riuscire a saper comprendere ciò che essi vogliono effettivamente vedere. 

Il boccone amaro da mandar giù tocca alle realtà imprenditoriali che dovranno accettare a malincuore il fatto di passare presto in secondo piano nelle priorità contemplate dal News Feed e, quindi, per ottenere ancora maggiori visualizzazioni dei propri post, dovranno essere in grado di produrre contenuti di alta qualità, basati sulla creazione di uno storytelling aziendale, per non essere costrette ad investire il proprio budget pubblicitario in campagne advertising su Facebook ADS

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