Riprende la corsa del Commercio Elettronico in Italia
Scritto da Dott. Tomaso Trevisson
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I dati dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano, rincuorano il mercato e gli appassionati di shopping online. +15% la previsione di crescita totale nel 2010. E l'indagine sul comportamento degli e-buyers conferma la stagione positiva.
Una giornata decisamente positiva quella di ieri per il commercio elettronico italiano. Si è infatti svolto a Milano e-Commerce Forum 2010 che ha fotografato un mercato in crescita e a due cifre.
I dati sono quelli consueti raccolti e analizzati da Osservatorio eCommerce B2c Netcomm - School of Management del Politecnico di Milano. Il +16% registrato dal settore nel primo trimestre dell'anno lascia presupporre una ripresa consistente nei mesi che verranno.
Qualche numero per capire la dimensione del settore:
* 1.425 milioni di euro il totale delle vendite registrate nel primo trimestre 2010
* 6.505 milioni di euro sono previsti entro fine anno
* +15% la crescita totale dell'anno
* 5.637 milioni di euro era il totale delle vendite registrato nel 2009, -2% sul totale del 2008
“Se nel 2009 poco più del 60% delle aziende analizzate dichiarava di crescere – ha dichiarato Alessandro Perego, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2c di Netcomm e School of Management del Politecnico di Milano – nel 2010 la quota di aziende in crescita sfiorerà il 90% e, di queste, il 35% dovrebbe essere in crescita di oltre il 30% e il 31% tra il 10 e il 30%."
E prosegue "Cresceranno complessivamente sia lo scontrino medio (+6%) in virtù dell’incremento che si dovrebbe registrare per Assicurazioni e Turismo sia il numero di ordini (+13% su base annua) grazie al contributo di tutti i settori. Bene anche l’export che per il 2010 dovrebbe finalmente superare il miliardo di euro, grazie agli ottimi risultati di Abbigliamento e Turismo. Non dimentichiamo infine che l’eCommerce resta, anche a fine 2009, il più importante tra i mercati digitali consumer (intesi come tutti quei mercati rivolti al consumatore finale, basati su piattaforme digitali), seguito dal Gioco online (con oltre 3,6 miliardi di euro), il vero fenomeno 'dirompente' degli ultimi due anni nel nostro Paese."
Venendo alle categorie merceologiche, crescono tutti i comparti
* Abbigliamento (+51%). Un settore in crescita anche se inferiore (+39%) anche nel 2009
* Informatica ed Elettronica (+23%)
* Turismo (+23%). Si torna quindi a crescere dopo il calo del 7% registrato nel 2009, che aveva preoccupato soprattutto considerando che oltre la metà del valore dell'e-commerce italiano appartiene a questo comparto
* Editoria, musica ed audiovisivi (+19%). In questo caso il 2010 vede un andamento leggermente più tiepido per questo comparto che nel 2009 ha registrato un +24%
* Assicurazioni (+18%)
* Grocery (+17%)
L'unico lieve calo (-1%) previsto nel 2010 riguarda il settore "Altro" che include Made in Italy, Ricariche telefoniche, Ticketing e C2c. Per il resto i Prodotti B2C (Business to Consumer) aumenteranno nel complesso del 21% mentre i Servizi (in cui sono compresi Turismo e Assicurazioni) del 19%.
Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, commenta "Se di fatto l’e-commerce in Italia ha raggiunto un valore di poco inferiore ai 6 miliardi di Euro, il valore del nostro rappresenta solo il 3% di quello europeo, ma il tasso di crescita atteso nei prossimi anni è superiore a quello degli USA e di molti altri Paesi."
Occorre che anche nel nostro paese aumenti una consuetudine all'acquisto online che ci vede ancora assenti tra i mercati maturi europei.
"Tra il 2004 ed il 2009 in Europa – continua Liscia -la percentuale di individui che ha acquistato su internet per uso privato è passata dal 22% al 42%. E nei mercati maturi, come nel Nord Europa dove gli Internet users costituiscono oltre il 90% della popolazione, il 65% di questa acquista prodotti o servizi online. In Italia, seppur l’accesso ad Internet tra casa ed ufficio sia ampiamente diffuso, gli e-buyer rappresentano solo il 12% della popolazione. La ragione fondamentale della nostra impasse si colloca nell’annoso ritardo dello sviluppo della banda larga, dove l’Italia non tiene il passo della media europea (59%), con un tasso di diffusione nelle abitazioni pari al 39%.".
Per questo l'aspetto infrastrutturale sia importante, sono anche altri gli ostacoli alla diffusione del commercio elettronico in Italia. Alcuni di essi sono insuperati dal suo esordio, altri stanno dimostrando di essere solo resistenze culturali ad aspetti negativi ormai risolti.
Come si comportano quindi i nostri e-buyer?
Risponde la ricerca realizzata da ContactLab in collaborazione con Netcomm, E-commerce Consumer Behaviour Report 2010 alla sua prima edizione. E' stata realizzata raccogliendo 46.000 questionari online. L'87% di chi ha risposto acquista online, e ben il 24% ha un'età superiore ai 55 anni. Segno che lo shopping online non è solo per giovani (e i rispondenti sotto i 25 anni sono il 3%).
Una prima fotografia conferma l'andamento positivo. Rispetto al 2009, si è acquistato di più (+29% di acquisti online), si è speso di più (+23% di spesa) e si è anche diversificato di più (+31% di diversificazione).
Comprare sul web, è noto, è anche una questione di fiducia. E - come per molti altri ambiti - se l'esperienza è positiva è più facile che si ripeta. Chi fa più di 10 acquisti in un anno è in maggioranza (84%) un consumatore già da un anno. Non superano i due acquisti l’anno molti (41%) neofiti dell’e-commerce, ovvero coloro che si sono avvicinati meno di un anno prima.
Come sottolineato di recente, la convenienza economica e la vasta gamma di scelta non sono i principali fattori che spingono all'e-commerce. Per il 69% infatti contano di più comodità logistica e sicurezza della transazione e dell’acquisto.
Per 'sicurezza', oltre a quella della transazione, si intendono anche possibilità di contattare direttamente il venditore, trasparenza in tutte le fasi e consapevolezza di ciò che realmente si acquista.
La logistica (uno di quegli aspetti con punti oscuri non ancora risolti) è sempre determinante, e non c'è da stupirsi. Farebbe più acquisti online l'80% degli intervistati se le consegne fossero ad esempio più flessibili (con la possibilità di concordare data e ora della consegna).
Per scegliere marche e modelli di prodotti online sono preferite le recensioni su siti internet specializzati. Sempre di grande aiuto sono considerati i siti comparatori di prezzo, il negozio tradizionale per toccare con mano e il passaparola (consiglio di amici e conoscenti). In ultimo si consultano blog e media tradizionali (stampa, radio, tv).
Emanuela Pasino