Lo studente e la ministra

Dott. Tomaso Trevisson Scritto da 

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Una piccola e breve riflessione sul mondo della comunicazione: dal tecnico al commerciale, la comunicazione di approfondimento contro la comunicazione generalista.
Strategie che puntano a diversi obiettivi. Dove non c'è comunicazione non c'è società, dove c'è informazione c'è lo stato.

Nella realtà di tutti i giorni ormai è scontato sostenere che un tecnico non deve vendere e che un venditore, se vuole vendere, non deve utilizzare un gergo tecnico.

Comunichiamo quotidianamente in piazze digitali dove i concetti si dissolvono nell'area come peti: i primi dieci secondi li noti con molto stupore e meraviglia, poi arriva una folata di vento che se li porta via. Ma tanto d'aria ce nè tanta nell'atmosfera, difficilmente si esaurirà, pensano in molti. Questo non è un concetto evolutivo perchè prima o poi respireremo peti e, drogati da un sistema poco gestibile, non ce ne accorgeremo.

Questa è la storia dello studente e la Ministra, questa è la storia di quando il modo di esporre un concetto è più importante del concetto stesso, questa è la storia del potere che sfrutta le tecniche della comunicazione commerciale(propaganda elettorale) per manipolare l'ignoranza popolare.

C'era una volta un povero ed illuso studente universitario che, stufo di vivere in un paese senza prospettive e pronto a lottare contro qualsiasi demone, si prepara ad esporre dei semplici quesiti ad una Ministra della Repubblica, evidenziandone, nel mentre, la sua opinione di futuro "tecnico studiato". Dopo un'introduzione caparbia e a tratti arrogante, il povero illuso vorrebbe scendere nei dettagli dell'argomento ma, aihmè, un gigante cattivo vestito di nero, protettore del rispetto e del buon pensiero, moderatore di un sistema moderato, decide di smorzare i toni richiamandolo, con decisione, all'ordine e alla disciplina.

Il nostro eroe viene prima di tutto zittito, poi umiliato ed in seguito, come se non bastasse, il gigante cattivo, da buon maestro, gli dimostra che al mondo c'è chi comanda e chi no, chi ha la possibilità di scegliere e chi no, chi ha il potere di decidere e chi no.

Alessio, Alessio!! Alessio?? - disse il gigante cattivo - "La parola gliela tolgo io, lei non si può permettere di parlare così alla Ministra...gli è già stato dedicato più tempo degli altri!

Il nostro povero eroe, dopo aver incassato l'attacco senza esclusione di colpi, cade a terra privo di quella caparbietà che lo aveva contraddistinto.
Stavo solo cercando di esprimire il mio parere e volevo comunicare alla Ministra il mio umile disappunto, pensò tra sè e sè il povero illuso mentre si accasciava al suolo.
A questo punto, con le ultime forze che gli rimangono, il nostro eroe cerca di lanciare l'ultima freccia che gli rimane: ma perchè venite a fare campagna politica quando vi chiediamo di rispondere alle domande che vi facciamo? Fate a meno di chiederci di intervenire allora, sarebbe più semplice!

Perchè Vi ostinate ad utilizzare un metodo "commerciale", perchè non passate dal metodo informativo al metodo comunicativo? Perchè non volete mai instaurare un rapporto diretto e chiaro con noi? Perchè non provate a fare i "tecnici" e rispondere in modo appropriato alle nostre critiche o domande?

Nulla da fare, il combattimento è finito perchè il gigante cattivo ha deciso così senza ma, nè però.

D'altro canto, la Ministra, proveniente dalle lontane terre romane, icona di un sistema secolare, simbolo di potere e prosperità, rappresentante del sistema che comanda, frutto di un'alta formazione democristiana, risponde a suo modo con un discorso pacato e alquanto utile: "apprezzo il tuo intervento, non nei contenuti ma nella passione con cui sono stati esposti".

La passione, non il concetto, la voglia non l'oggetto del discorso. L'immagine non la sostanza. Il fumo, non l'arrosto.

Il nostro eroe, ferito e sanguinante, si dissolve nell'etere come un post pubblicato sui social network e la storia finisce qui senza vincitori ne vinti, senza alcun senso d'esistere, senza che nulla cambi ma con un alto grado di propaganda politica.

Morale: viviamo in un paese dove "parlare commerciale, promettere, far sognare" produce più risultati di "parlare da tecnici, approfondire l'argomento, parlare perchè si vuole scendere nei dettagli di un argomento", dove il qualunquismo regna sovrano ma soprattutto dove la clessidra che rappresenta la società è sempre più esasperata, dove il gigante vince contro i piccoli eroi con troppa semplicità, senza neanche impegnarsi. L'opinone altrui è sempre valutata sotto il punto di vista del modo e non del concetto.

Tutto ciò accade perchè capire un messaggio è troppo faticoso, richiede troppe energie, occorre "spremere troppo le meningi" che ultimamente vengono stimolate da concetti di basso spessore.

Dobbiamo studiare, dobbiamo sudare, dobbiamo fare fatica e tutto ciò non sarà mai SMART, COOL e EASY!
In una società dove il sapere costa troppo, dove il potere è gestito da una manciata di potenti che innalzano immense barriere all'entrata su tutti i versanti, diventa faticoso ed improbabile evolversi a meno che non si voglia sfruttare internet per creare una propria coscienza, un proprio canale informativo dove andare a bere l'acqua direttamente dalla fonte.

Il consumismo ci toglie tutte le energie "mentali" per progredire.

La comunicazione esiste se si instaura un rapporto biunivoco tra le parti, se c'è la volonta da entrambi gli estremi di capire e di volersi far capire.
Per fare tutto ciò occorre fare fatica, impegnarsi, sudare, parlare senza offendersi.

Questo storia vuole descrivere in modo ironico come Lo Stato si ostini a non voler cavalcare l'onda della comunicazione. Non conviene, troppo pericoloso.
Ci siamo infangati nel metodo informativo, e dopo 40 anni di lavaggio del cervello, presumo che di storie come quella del nostro eroe Alessio ne sentiremo ancora molte ogni giorno.

Quindi, tu, si proprio tu che stai leggendo, ogni qualvolta che stai accendendo la tuo nuova smart-tv, il tuo smart-phone o lo smart-pc non dimenticatarti di essere tu, in primis, smart! Cerca di importi di prestare un pò di più attenzione alla tua coscienza che ti dice: ancora su Amazon?? Ancora su Italia1 e Rai2?? Ancora?? Stai spendendeo energie, stai spendendo il tuo tempo prezioso e i tuoi soldi che hai guadagnato spendendo il tuo tempo prezioso per acquistare l'ennesimo prodotto futile! Non sarebbe meglio che qualche volta digiti wikipedia.org o qualsiasi altro sito che ti permetta di approfondire qualche argomento di più alto spessore? Fai lavorare la mente per aumentare le tue conoscenze non per diminuire il tuo potere d'acquisto.

Se vogliamo cambiare la società in cui viviamo, dobbiamo batterci per combattere l'ignoranza e diventare tutti un pò più "tecnici".

Il modo di esprimere un concetto è importante ma, a mio avviso, non deve mai prevalere sulla funzione che ricopre il concetto stesso.
Per chiudere vorrei farvi ragionare sul fatto che tutti i canali e format comunicativi moderni sono sempre più moderati da moderati corrotti che creano volontariamente "rumori" e "distorsioni" affinchè tutto stagni, affinchè il potere rimanga invariato, affinchè una persona comunichi il nulla a nessuno. Cambiare è sinonimo di voglia di conoscere, quella voglia che ci permette di evolvere.

Chi si ferma è perduto! La comunicazione, l'arma che ci può salvare, l'arma che non uccide nessuno.

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