Google rivoluziona il motore di ricerca
Scritto da Dott. Tomaso Trevisson
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Google rivoluziona il motore di ricerca
Mountain View apre la strada al web semantico, in cui le chiavi di ricerca diventano concetti e non più semplici termini indicizzati. Le informazioni appariranno in un'unica pagina, che non conterrà solo rimandi a siti esterni ma fornirà anche un panorama complessivo sul tema all'attenzione. La nuova funzionalità a breve in versione desktop e mobile
Google rivoluziona il motore di ricerca "Knowledge Graph", lo scibile digitale
LA PAROLA CHIAVE è "semantico", e significa che Google cambia. Una trasformazione del motore di ricerca più utilizzato al mondo, annunciata da tempo, e piuttosto radicale. In realtà, Google non ha mai interrotto la sua evoluzione, ma stavolta, con l'introduzione del "Knowledge Graph", la "mappa della conoscenza", la mutazione è importante.
I nuovi risultati. L'arrivo del Knowledge Graph è stato introdotto con un post sul blog ufficiale di Mountain View, e presto gli utenti in tutto il mondo potranno verificare il nuovo funzionamento del motore. Che cambia, e parecchio, nella modalità di visualizzazione dei risultati. Questi non saranno più solo una restituzione di siti e contenuti elencati per rilevanza, ma formeranno una pagina che tende a contienere già tutte le informazioni che l'utente sta cercando e ogni possibiità di ampliamento e approfondimento della ricerca. Di fatto l'utente rimarrà dentro Google, e non sarà costretto ad "uscire" dal motore verso altri siti dopo aver introdotto la chiave di ricerca.
Questo è quello che cambia per l'esperienza utente finale, ma la modifica al Dna del motore di Google è molto profonda. A essere modificato è il concetto stesso di termine di ricerca, che non è più solo una stringa di caratteri su cui finora l'algoritmo di Google ha lavorato per recuperare informazioni. Ora le parole sono "concetti", simboli e contenuti, che offrono rimandi ad argomenti contigui e collegamenti inerenti nell'ambito della ricerca stessa. La pagina di Google diventa una specie di "Wiki", che aiuta anche a districarsi tra le possibilità di errore, ad esempio ricerche su persone con uguali nomi e cognomi o medesimi termini per indicare differenti argomenti. L'aggregazione delle tipologie di risultato rimane una delle cifre della pagina di Google, con i differenti tipi di contenuto - testi, immagini, mappe, e altro - disposti in zone precise dello schermo.
E proprio l'organizzazione del display è una delle chiavi del nuovo Google, che naturalmente adatterà la nuova ricerca anche alla fruizione attraverso dispositivi mobili.
Lo scibile digitale. Google enfatizza ancora di più il suo ruolo di "tuttologo" del web, e si riorganizza per affrontare al meglio la sfida lanciata da altri motori, soprattutto Bing. E come Facebook, traccia le linee per definire i confini di un ecosistema da cui l'utente non debba avvertire la necessità di uscita. Anche il nuovo motore può essere letto come un'ulteriore risposta alla crescita del social network di Zuckerberg, e entrambe le aziende del resto hanno da tempo smesso di svolgere esclusivamente le loro funzioni primarie, e tentato l'evoluzione definendo universi digitali bastanti a se stessi. Pianeti distanti e però collegati, e in alcune orbite, necessariamente a volte in rotta di collisione. Se Facebook ha il suo Open Graph, Google ha scelto la via della conoscenza, definendo i confini mobili dello scibile digitale. Contenuto in una mappa in costante espansione, come il ruolo del web nelle vita delle persone.