E-commerce, specchio del Paese
Scritto da Dott. Tomaso Trevisson
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Se il lato della domanda l'e-commerce è un fenomeno ormai sempre più consolidato, dal lato dell'offerta emergono con evidenza le carenze del nostro sistema Paese. Occorrono interventi anche dall'alto.
Più si leggono i dati sul commercio elettronico più se ne traggono evidenti parallelismi con la situazione economica e politica complessiva e più si è obbligati a riflettere sulle divergenze rispetto ai Partner comunitari.
Nel 2007 oltre 7 milioni di italiani* hanno fatto almeno un acquisto sul Web per un giro d'affari complessivo di oltre 5 miliardi di euro, un dato in forte crescita da ormai 4 anni: perfino la stampa sta mutando atteggiamento nei confronti di questo fenomeno, sempre più pervasivo e frequente.
Se il lato della domanda è però ormai consolidato, dal lato dell'offerta emergono con evidenza le carenze del nostro sistema Paese.
Di fronte ad una media europea del 3,5%**, le imprese italiane generano sul web solo lo 0,8% del loro fatturato con conseguenze lampanti metà della torta è appannaggio di poche aziende specializzate mentre gli operatori stranieri posso avvalersi di condizioni di scale decisamente vantaggiose rispetto ai competitor locali.
Di converso, salvo l'illuminante eccezione di Yoox nel settore moda, il made in Italy non usa questo strumento (peraltro ancor più diffuso all'estero) per aumentare le proprie esportazioni.
Confrontando l'esperienza del nostro Paese con i più affini mercati europei (Francia, Germania, Spagna), si scoprono qui tutte le impasse della nostra economia.
Esistono spinte all'innovazione che provengono dal basso (dai keynesiani animal spirits, da consorzi di imprese, da centri di ricerca), ma tali spinte vengono frenate nel loro svilupparsi dalle mille difficoltà del contesto e dalla nostra incapacità di fare sistema (con le università, con le istituzioni, con le associazioni di categoria), di favorire il trasferimento virtuoso delle competenze e la facilitazione al credito, di incentivare la scalabilità dei progetti e l'internazionalizzazione.
In un contesto di chiaro impasse, sta alla politica, nazionale e locale, accompagnare un percorso di crescita complessiva del sistema (anche attraverso un più accurato sistema di finanziamenti) e di promozione di fattori competitivi per le nostre imprese.
Il commercio elettronico è un buon test: partiamo da qui.
Andrea Boscaro
Country manager Pangora Italia