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Google+ pagina impresa: uno strumento utile per il webmarketing

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Google+ è una realtà in espansione: oggi conta 60 milioni di iscritti ma i trends di sviluppo calcolati sulle basi attuali, profetizzano il raggiungimento di 400 milioni di potenziali matricole entro la fine del 2012. La consistente e rapida crescita numerica di Google+ tuttavia, non è l’aspetto più interessante di questo strumento social: Google+ si distingue dagli altri “colleghi” (Facebook in primis) per le potenzialità SEO e per gli obiettivi di posizionamento ad esse collegate.

Diversamente da Facebook, piattaforma autocentrica che cerca di mantenere il più a lungo possibile gli utenti sul proprio sito web limitando il traffico verso referenze esterne (eccezion fatta per quelle monetizzate attraverso Facebook Ads), il fine naturale del motore di ricerca Google è quello di indicizzare il maggior numero di contenuti, creando al contempo traffico verso siti esterni al proprio. Google applica alle pagine profilo di Google+ e agli articoli che vi vengono pubblicati, una strategia di posizionamento naturale, che può risultare fortemente performante dal punto di vista web marketing.Google+ infatti, permette di sviluppare la visibilità dei propri post nelle pagine dei risultati naturali di Google, generando traffico sia verso la pagina Google+, sia verso i siti citati nei post (qualora venga pubblicata l’URL). Google inoltre, personalizza i risultati di ricerca utilizzando le indicazioni +1 per modificare il posizionamento dei siti sulla base delle azioni delle cerchie sociali. E’ ipotizzabile che in futuro Google possa utilizzare i segnali +1 per modificare il posizionamento dei siti anche nei riguardi dei fruitori non collegati al social: l’espansione numerica dei segnali +1 potrebbe trasformarli in un criterio ulteriore di indicizzazione naturale. L’adesione di un sito web alla realtà sociale di Google+ può implementarne la performance imprenditoriale attraverso una strategia ben coordinata.

Cinque sono i passi fondamentali.

1- Apertura di un account Google+.

Scegliere la categoria pertinente all'attività dell’impresa e indicare il nome della pagina che dovrà corrispondere al nome dell’impresa (nome che d’ora in poi comparirà sempre accanto a ciascuna pubblicazione). Indicare l’indirizzo web del vostro sito e precisare la tipologia della vostra attività.

2- Personalizzazione della pagina Google+.

Cliccando sull'opzione “modifica il profilo” (tasto blu) è possibile personalizzare la pagina aggiungendo informazioni. Si può iniziare dalla descrizione situata al di sotto del nome della pagina, la quale apparirà come tag description nei motori di ricerca. Non vi sono limiti alla lunghezza del testo, ma soltanto i primi 150-160 caratteri appariranno come descrizione nelle pagine dei risultati. E’ possibile inoltre aggiungere informazioni nella sezione “introduzione”, ad esempio brevi descrizioni dei prodotti e dei servizi, integrate con links verso le pagine pertinenti del vostro sito web.

3- Autentificazione della pagina impresa e del profilo Gooogle+

Il sistema Direct Connect viene utilizzato da Google per associare un sito web ad una pagina impresa di Google+ e viceversa: in questo modo si verifica la pertinenza del sito rispetto alla ricerca effettuata dal navigatore all’interno del motore Google e, al contempo, si facilita la connessione di un fruitore alle pagine Google+. In quest’ottica è necessario creare links reciproci fra il vostro sito e la pagina di Google+. Se il vostro sito contiene articoli o blog, é possibile far comparire fra i risultati di ricerca, un link al profilo Google+ dell’autore: la pagina profilo personale e il blog includeranno il reciproco link.

4- Promozione.

Prima di promuovere la vostra pagina impresa Google+ , occorre svilupparne i contenuti attraverso testi, pubblicazioni, foto, video, creando una cerchia sociale basata su centri di interesse. Potete aggiungere alla vostra cerchia soltanto coloro i quali, a loro volta, hanno già incluso la vostra pagina Google+ alla propria.Elemento importante per la promozione della vostra pagina impresa è creare un indirizzo Google+ facile da memorizzare: a questo proposito Google vi fornisce strumenti adeguati alla semplificazione dell’URL. Aggiungere il profilo personale dell’amministratore del sito infine, si rivela molto utile al lavoro di promozione: diffondendo post inaugurali, oppure comunicando via mail o newsletter, è possibile attingere nuovi abbonati sia all'interno della vostra cerchia, sia all’esterno, raggiungendo coloro che vi seguono sulle altre reti sociali (Facebook, Twitter, LinkedIn…).

5- Animazione.

Pubblicare con regolarità e costanza contenuti interessanti, utili e pertinenti per raggiungere i vostri obiettivi SEO e SMO (Social Media Optimization). Impegnarsi nelle conversazioni, commentare, segnalare con +1, condividere testi originali e di qualità (sconsigliabile  riproporre contenuti identici sulle diverse piattaforme sociali) è il modo migliore per ottimizzare i vostri risultati.

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Le 3 C Del Social Media Marketing

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I social media hanno acquisito sempre più importanza su internet negli ultimi anni. Oltre ad aver dato alle persone la possibilità di stare connessi con amici e familiari, hanno dato l’opportunità a chi gestisce un piccolo business di creare un network e targettizzare la propria nicchia di mercato specifica. Per poter sfruttare al meglio le vostre attività di marketing con i social media, è essenziale prendere nota delle 3 C: contenuto, community e commercio.

Contenuto

La prima C da sviluppare è il contenuto. Nei social media il valore si crea producendo e condividendo contenuti validi. Ci sono molti modi per crearne: scrivere post per un blog o un e-book, realizzare interviste audio o podcast, offrire brevi video o webinar, solo per dirne alcuni. Non c’è ragione di usare i social media per aumentare il traffico verso il sito della vostra azienda se non avete nulla di nuovo da offrire. Produrre regolarmente nuovi contenuti porterà gli utenti a tornare ancora sul sito. Il blogging può essere un ottima modalità per mantenere un flusso costante di contenuto aggiornato. Se avete appena cominciato, ecco alcuni consigli utili per lanciare un blog:

- Fare un calendario editoriale del blog per programmare il contenuto da postare

- Prendere l’abitudine di scrivere qualche post a settimana almeno 3 mesi prima che il blog sia online. Questi   risulteranno nell’archivio del blog così da partire subito con un impatto efficace.

- Lanciare il blog con almeno 10 articoli già postati anziché uno solo. Questo darà ai lettori un idea più precisa del vostro blog e di cosa tratta.

Community

I social media possono crescere solo grazie al coinvolgimento delle persone. Uno dei benefici maggiori nell'essere presenti sui social media è la possibilità di posizionarsi come opinion leader, e un modo efficace per farlo è coinvolgere i propri utenti e costruire una community. Meglio mettere da parte la mentalità da marketing ed essere sinceri con le persone. I vostri follower e fan vogliono sapere chi c’è dietro il contenuto che condividete sui social media. Non potete permettervi di fare come chi posta in continuazione link al proprio blog senza offrire alcuna interazione. E’ importante creare un dialogo con i fan e i follower e favorire le esperienze sociali. Se volete avere successo sui social media, dovete andare fuori e creare un network. Più sarete interattivi e “social”, maggiori saranno le chance di creare un brand efficace sui social media. La migliore lusinga possibile online avviene quando qualcuno diffonde il vostro contenuto. Perciò io uso una proporzione di 4:1 nel condividere contenuti di altri oltre ai miei.

Altre idee per fare una community possono includere:

- postare sui forum, commentare sui blog o pensare a nuove prospettive da condividere attraverso la propria   identità sui social media;

- connettersi con i propri contatti su LinkedIn e altri network come Facebook e Twitter.

- scrivere dei post come ospite (guest blogging) su blog altrui oppure offrire opportunità per gli altri di scrivere   sul vostro blog.

Le opportunità sono tante per interagire e costruire una community.

Commercio

La C finale del puzzle è il commercio, che è un pò più intricato di quanto si possa pensare. In poche parole, la gente fa business con chi gli piace, con chi conosce e di cui si fida. Di persona occorrono 3 interazioni prima di ottenere un impatto abbastanza forte che consenta di fare una vendita. Su Internet occorrono 7 interazioni per costruire una relazione che porti a un risultato commerciale. Naturalmente l’obiettivo finale del social media marketing è generare traffico, visite targettizzate e vendite. Ma ciò che dà un certo appeal ai social media è il fatto di essere informali e l’aspetto “social". Occorre essere attenti a non esagerare con il linguaggio promozionale: nessuno vuole che gli si venda qualcosa. Per avere successo serve prima creare curiosità e attenzione con contenuti di alta qualità per attrarre gli utenti. Poi bisogna coinvolgerli con interazioni dirette. Chiedete pareri e rispondete alle domande. Quando avrete guadagnato fiducia e rispetto potrete approcciarci con il vostro business, ma dovreste parlare di ciò che offrite come una soluzione fornita agli altri e tramite i risultati ottenuti dai clienti che si sono rivolti alla vostra azienda.

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I dati dei social media cambiano le strategie di marketing?

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L’emergere dei social media e, parallelamente, il declino dei mass media tradizionali, sono due dei punti focali di questo decennio: la fruizione di carta stampata e televisione sono in diminuzione costante dal 2002. Al contrario, i social media riportano grandi crescite già dall’avvento di MySpace, con un utilizzo dei social network che è cresciuto dell’800% in 8 anni.

Si tratta, ovviamente, di una transizione molto rapida da mass a social media ma che rappresenta una grande opportunità, per chi si occupa di marketing, di creare messaggi d’impatto perché si può personalizzare l’approccio, rendendolo più efficace, ma anche più efficiente e di scala. La differenza tra il marketing convenzionale e il marketing personalizzato sta nel fatto che il primo cerca di colpire cento bersagli con una sola freccia. Per troppo tempo, i player nel mercato, hanno accettato tassi di conversione estremamente bassi per una campagna banner o DEM, perché il messaggio era unico per un pubblico molto ampio. Questo richiede un investimento anticipato e aperture su larga scala, senza alcuna garanzia che ci si stia rivolgendo ai clienti o ai prospect corretti.

Il marketing personalizzato che si basa su tecniche che utilizzano i dati derivanti dai social media, può essere ridotto anche su una nicchia estremamente ristretta di pubblico (uomini dai 25 ai 50 anni in Veneto a cui piace Bob Dylan) – ma anche su una fetta specifica di pubblico ampio, ma comunque in linea con il target. Studiando i dati del comportamento di un gruppo di utenti e i loro profili social, i responsabili di marketing possono creare messaggi personalizzati, che siano più pertinenti ed efficaci.

Ogni campagna di marketing personalizzata si compone di un processo a tre step:

Collezione dati: il primo passo per avere i dati degli utenti è implementare il social log-in, permettendo all’utente, in questo modo, di registrarsi e accedere ad ogni servizio web tramite il loro profilo social. Così si possono raccogliere e analizzare dati utili a comprendere i propri clienti o potenziali tali ed il loro comportamento.

Segmentazione dei dati: una volta raccolti i dati, è necessario organizzarli in forme che abbiano significato per i processi di marketing. Analizzare i dati per identificare i segmenti e i comportamenti sarà il passo necessario per sviluppare campagne di marketing personalizzate ed efficaci.

Conversione dei dati: dopo aver raccolto e segmentato i dati, è necessario che questi siano legati alle piattaforme di marketing che l’azienda usa, ossia i CRM, il network pubblicitari e le piattaforme per le DEM.

Per molto tempo, chi si occupava del marketing, ha dovuto basarsi su tecnologie vecchie e tecniche per attrarre i consumatori e incrementare le conversioni, tassi di conversione abissali considerati normali, ma ora si posseggono le tecnologie e le conoscenze per trasformare efficacemente gli sforzi del marketing. Utilizzando abilmente i dati sull’identità di utenti e consumatori, grazie alle tecnologie, il marketing può tornare ad essere pertinente e riconquistare un maggior controllo sui suoi piani.

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Le migliori 100 aziende sono social

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La rivista Fortune come di consueto ha stilato la classifica delle 100 aziende più rinomate. La classifica è stata stilata considerando quante volte sono state citate nei social network. Queste “company” hanno saputo totalizzare infatti oltre 10 milioni di menzioni sui social media in un solo mese. Queste top companies hanno saputo incrementare vertiginosamente la loro comunicazione online sfruttando i canali social. Con essa sono aumentati gli account aziendali attivi,  è migliorato il grado di interazione con gli utenti e i contenuti condivisi si sono moltiplicati.

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Le PMI diventano Social?

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I social network possono essere un utile strumento per sviluppare il proprio brand, creare relazioni dirette con l'utente e ampliare la base clienti. Lo sanno bene le piccole e medie imprese che viaggiano sempre di più sui social e che continuano ad aprire pagine e profili sulle varie piattaforme disponibili per lanciare e ampliare il loro business.

Secondo uno studio condotto da eCircle e Mediacom e basato sulle risposte di decision maker di 6 Paesi europei di riferimento per la comunicazione digitale (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Paesi Bassi),  al momento, nelle aziende, per quanto riguarda il marketing, l’utilizzo dei Social Network si posiziona al terzo posto dopo l’email marketing e la pubblicità tabellare. I Paesi leader nell’utilizzo dei social network per l’attività di marketing e comunicazione sono Spagna e Regno Unito mentre in Italia il 37% dei marketer dichiara di averli  già integrati nel marketing mix online.

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